Cenni storici

La Terapia Strategica affonda le sue radici nell’antichità, in particolare nella tradizione ellenica dei Sofisti, maestri della retorica e della persuasione, e nella tradizione dell’Arte dello Stratagemma dell’antica Cina.
In tempi più recenti, si deve alla feconda tradizione della Scuola di Palo Alto, in California, la formulazione del Modello di Terapia Breve (Brief Strategic Therapy). Gli studi sulla comunicazione del famoso antropologo Gregory Bateson, gli sviluppi costruttivisti per cui “ognuno costruisce la realtà che poi subisce” (Heinz von Foerster) e gli studi sull’ipnosi e sulla suggestione di Milton Erickson si fondono armoniosamente nel nuovo modello terapeutico.
Successivamente Paul Watzlawick sistematizza i principi teorico-applicativi della comunicazione terapeutica in un testo fondamentale, “Pragmatica della comunicazione umana” (1971).
Il modello viene portato in Italia negli anni ’80 da Giorgio Nardone che, insieme a Paul Watzlawick, fonda ad Arezzo il Centro di Terapia Strategica: nel corso degli ultimi 40 anni Giorgio Nardone e i suoi collaboratori hanno trattato con successo migliaia di persone e una grande varietà di disturbi.
Poiché “è la soluzione che spiega il problema”, i risultati empirico-sperimentali di questi interventi (“ricerca intervento”) sono stati utilizzati per perfezionare ulteriormente il modello, affinando sempre di più le tecniche terapeutiche, mettendo a punto protocolli specifici di trattamento per particolari forme di disturbo e raffinando le strategie comunicative (dialogo strategico).
Gli eccellenti risultati raggiunti sono pubblicati in numerose opere tradotte in molte lingue, divenute testi fondamentali dell’approccio strategico alla psicoterapia.

Cenni storici

La Terapia Strategica affonda le sue radici nell’antichità, in particolare nella tradizione ellenica dei Sofisti, maestri della retorica e della persuasione, e nella tradizione dell’Arte dello Stratagemma dell’antica Cina.
In tempi più recenti, si deve alla feconda tradizione della Scuola di Palo Alto, in California, la formulazione del Modello di Terapia Breve (Brief Strategic Therapy). Gli studi sulla comunicazione del famoso antropologo Gregory Bateson, gli sviluppi costruttivisti per cui “ognuno costruisce la realtà che poi subisce” (Heinz von Foerster) e gli studi sull’ipnosi e sulla suggestione di Milton Erickson si fondono armoniosamente nel nuovo modello terapeutico.
Successivamente Paul Watzlawick sistematizza i principi teorico-applicativi della comunicazione terapeutica in un testo fondamentale, “Pragmatica della comunicazione umana” (1971).
Il modello viene portato in Italia negli anni ’80 da Giorgio Nardone che, insieme a Paul Watzlawick, fonda ad Arezzo il Centro di Terapia Strategica: nel corso degli ultimi 40 anni Giorgio Nardone e i suoi collaboratori hanno trattato con successo migliaia di persone e una grande varietà di disturbi.
Poiché “è la soluzione che spiega il problema”, i risultati empirico-sperimentali di questi interventi (“ricerca intervento”) sono stati utilizzati per perfezionare ulteriormente il modello, affinando sempre di più le tecniche terapeutiche, mettendo a punto protocolli specifici di trattamento per particolari forme di disturbo e raffinando le strategie comunicative (dialogo strategico).
Gli eccellenti risultati raggiunti sono pubblicati in numerose opere tradotte in molte lingue, divenute testi fondamentali dell’approccio strategico alla psicoterapia.